TRAMA

Sicilia, reggia di Demetra, dea dell’Agricoltura. La regina trascorre notti insonni, fuma droghe, è tormentata dai sensi di colpa.  Da sempre tiene sua figlia Persefone stretta a sé, le impedisce di vivere la sua adolescenza, non le consente di uscire dalla reggia neanche per poche ore, perché teme di perderla.

Inoltre le ha sempre mentito: Persefone infatti è cresciuta convinta che suo padre fosse un giovane mortale, Iasione da Cipro; non sa d’essere figlia di Zeus, non sa d’essere immortale. Proprio per questo, a maggior ragione, non vuole sprecare la sua giovinezza: vuole vivere come le sue coetanee, vuole divertirsi, ballare, innamorarsi. E sua madre non potrà impedirglielo ancora per molto.

Ma Demetra si sente in colpa anche per un altro segreto: adolescente era stata violentata da Poseidone, ne era nata una bambina, Despina, che Demetra aveva abbandonato. Qualche anno dopo, sperando di cancellarne il ricordo, aveva addirittura chiesto a Zeus di precipitare la piccola negli Inferi.

Forse anche per questo, Demetra non vuole perdere la sua secondogenita. Ma sarà proprio il fantasma di Despina a convincere Demetra a lasciare che Persefone viva la sua vita. Accada ciò che deve accadere. Persefone supplica la madre di lasciarla andare al lago con le ancelle; la madre, rassegnata, glielo consente. E durante la gita Persefone viene rapita da Ade.

Ade, re degli Inferi, è il fratello minore degli dei olimpici (Zeus, Poseidone, Era e Demetra). Li disprezza, ma soprattutto li invidia, perché si concedono ogni capriccio, mentre lui vive recluso nel regno dei morti. Ancor di più, Ade invidia i mortali, perché conoscono le emozioni, la speranza, l’azzardo, mentre lui, condannato all’immortalità, non può conoscere questi sentimenti. In definitiva, lui dio, non può essere felice.

Per tutte queste ragioni decide di rapire Persefone, la figlia adolescente della sua sorella minore. Capirà presto, però, che possedere il corpo della fanciulla non gli basta: lui vuol essere amato.

Nel mentre la Terra è precipitata in una nera carestia: Demetra, infatti, dea dell’Abbondanza, è disperata e furiosa, abbandona la Sicilia e decide di salire sull’Olimpo. Dall’Olimpo, tanti anni prima, su ordine di Era, era stata bandita, rea d’aver avuto una relazione con Zeus. Da quella relazione era nata, appunto, Persefone. Ora Demetra pretende che Zeus salvi Persefone. Ma Era, venuta a sapere che Demetra esige d’essere ricevuta, la blocca, non vuole che incontri Zeus, teme che tra i due si riaccenda la passione di un tempo. Le due sorelle si parlano dopo tanti anni, si recriminano il passato. Ma convengono che Persefone non deve pagare colpe altrui, nessuna donna per nessuna ragione deve subire violenza.

Era costringe quindi Zeus a scendere negli Inferi, per punire Ade e liberare Persefone. Anche se Zeus non vorrebbe: egli infatti proclama il diritto dei maschi a prendere le femmine e arriva ad affermare che queste ultime, in fondo, desiderano essere prese.

Zeus, comunque, non può accettare che Ade abbia rapito, tra tutte le fanciulle del mondo, proprio sua figlia. E perciò scende negli Inferi.

I due fratelli si scontrano. Zeus cerca di far ragionare il fratello minore, spiegandogli che la giovane Persefone, quand’anche arrivasse a provare qualcosa, gli sarà sempre infedele; e Ade risponde che vuole proprio questo: vuole provare la precarietà della felicità, vuole temere ogni giorno di perdere il suo amore, vuole riuscire a riconquistarlo ogni giorno.

Zeus allora sentenzia che sarà Persefone a scegliere. E Persefone sceglie d’essere ogni cosa: vuol essere sposa di Ade, regina degli Inferi, ma vuol essere anche figlia, e vuole tornare dalla madre per parlare con lei, finalmente, da donna a donna.

Avviene quindi l’incontro chiarificatore e riappacificatore. Demetra spiega alla figlia perché le aveva sempre mentito. La figlia perdona la madre e le spiega che d’ora in avanti trascorrerà sei mesi con lei e sei mesi col suo sposo Ade. Gli uomini festeggiano il ritorno della fertilità, consapevoli che le stagioni felici e infelici si alterneranno per sempre.

Ade, nel mentre, rimasto solo, spera che Persefone torni da lui e in questo modo comprende finalmente cosa provano i mortali.

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